La possibilità di riabilitare una zona edentula senza compromettere l'integrità dei denti adiacenti.

Con le moderne tecnologie, vedi chirurgia guidata, si è eliminata non solo la percezione di questo sintomo da parte del paziente, ma in genere di tutte le conseguenze post-operatorie legate al protocollo tradizionale di inserimento implantare.

I nevi , detti nei sono delle neoformazioni cutanee benigne , che spesso“ convivono “ tutta la vita con il paziente senza particolari fastidi : a volte invece possono manifestare alcuni “ segnali “ che devono indurre ad una più attenta valutazione . Quando si verifica un aumento di volume , una variazione di colore e si avverte prurito o bruciore è meglio rivolgersi ad un medico per valutare se vi sono le indicazioni per la rimozione chirurgica che viene eseguita in poco tempo in anestesia locale.

Le cause possono essere molteplici, tuttavia la cattiva igiene orale, il fumo, una alimentazione non equilibrata, possono avere delle conseguenze determinanti nella presenza di alitosi.

Un impianto dentale è una vite in titanio biocompatibile che, inserita nell'osso, si integra a quest'ultimo diventando una radice dentaria artificiale. Su questa radice è poi possibile inserire una corona protesica in sostituzione del dente mancante.

Previa adeguata valutazione radiologica e opportuna anestesia locale, la rimozione dei denti del giudizio è una procedura routinaria in cui la collaborazione del paziente è fondamentale ai fini della riduzione del timing chirurgico e del risultato finale.

La risposta è molto semplice , perché il rigetto è un fenomeno biologico dovuto al fatto che l’organismo non riconosce qualcosa come “self” ma nel caso degli impianti , è scorretto parlare di rigetto , poiché oggi gli impianti sono realizzati in titanio “ commercialmente puro “ quindi un metallo assolutamente biocompatibile .

Se l’impianto non è stabile o perde stabilità è conseguenza di una mancata “ integrazione ossea “ ovvero della perdita di osteointegrazione , quindi niente più “ rigetto “

Si consiglia di effettuare una seduta di igiene orale ogni 6 mesi, con l'obiettivo di controllare la saòute della bocca. Ovviamente vi sono indicazioni diverse in pazienti con modesta "compliance", che possono richiedere sedute con tempistiche diverse.

L’estrazione dei denti del giudizio quando ancora non hanno completato il loro sviluppo, quindi in età prepuberale, è una indicazione corretta, perché non essendo il dente ancora completamente formato, permette al dentista di ridurre i tempi dell’intervento e quindi i conseguenti disagi al piccolo paziente

E’ una complicanza temibile per la sopravvivenza implantare , la cui eziologia è ancora non perfettamente conosciuta , ma nella quale vi è una componente importante legata ad infezione batterica . Ancora oggi pur essendo stati proposti innumerevoli protocolli terapeutici , non c’è un rimedio risolutivo , ma si ha l’obbligo di intervenire con l’obiettivo di mantenere più a lungo possibile l’impianto nel cavo orale  

No. Lo sbiancamento dentale professionale effettuato da personale qualificato non arreca danni ai denti.

La durata di un impianto dentale dipende da tanti fattori legati alle abitudini dell'individuo quali l'igiene, il fumo, le malattie preesistenti, ma anche a fattori quali la protesi sovrastante, la qualità dei materiali utilizzati ed infine, fondamentale, il mantenimento da parte del paziente del risultato raggiunto.

La sopravvivenza dell’impianto è strettamente dipendente dalla “ compliance “ del paziente , quindi dalla capacità di mantenere adeguate condizioni di igiene orale e di essere disponibile ad essere seguito con periodici controlli per valutare la stabilità implantare e la salute dei tessuti molli perimplantari . La mancata collaborazione in tal senso , può portare all’insorgenza di una temibile “ complicanza “ definita periimplantite , che può comportare , se non diagnosticata e trattata tempestivamente , alla perdita dell’impianto e questa evenienza non può essere certo responsabilità del professionista , ma piuttosto di una mancata collaborazione del paziente al mantenimento del risultato raggiunto