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Trattamenti: Implantologia

Implantologia

Cos’è l’implantologia?


L’implantologia odontoiatrica è una procedura riabilitativa ad alto contenuto tecnologico, fondata su consolidate basi scientifiche e con elevate percentuali di successo che permette di risolvere casi di edentulia (mancanza di denti) che sino a qualche decennio addietro, determinavano notevole limitazione funzionale oltre a condizionare psicologicamente i pazienti per il ricorso a protesi rimovibili che limitavano in modo evidente anche la vita sociale. Con il termine di implantologia dentaria, si fa dunque riferimento all’inserimento di un impianto dentale per rimpiazzare la perdita di uno o più denti.

Sin dall'epoca Maya sono stati rinvenuti in crani di epoca precolombiana impianti dentali, ma solo con gli studi della scuola svedese del Prof. Per Ingvar Brånemark si dimostrò la biocompatibilità dell'impianto dentale in titanio, e la capacità di potersi integrare con il tessuto osseo. Gli impianti descritti da Brånemark entrarono in commercio nel 1978 e ne venne autorizzato l'uso negli Stati Uniti dal 1986 sicchè da allora ne sono stati inseriti in milioni di pazienti in tutto il mondo.

Oggi l'implantologia consente brillantemente di risolvere casi di edentulia che sino a qualche decennio addietro, determinavano notevole limitazione funzionale e condizionamento psicologico per il ricorso a protesi rimovibili che limitavano in modo evidente anche la vita di relazione. Come tutte le tecniche chirurgiche, anche l'implantologia è gravata da una modesta percentuale di insuccesso, che comunque consente il ritrattamento del paziente, essendo ormai superato un concetto mediaticamente noto ai pazienti e cioè il "rigetto".
L'uso di impianti dentali in titanio, la cui biocompatibilità è assolutamente documentata, ha consentito di evitare qualsiasi reazione da parte dell'organismo, e pertanto anche in caso di fallimento, il paziente può essere ritrattato con successo.

L'obiettivo in futuro è quindi quello di consolidare il rapporto di fiducia fra paziente e odontoiatra, non solo attraverso un ampio confronto sulle modalità terapeutiche, tramite il rilascio del consenso informato, ma anche chiedendo all'operatore sanitario la documentazione, vedi il passaporto implantare, che consenta di evidenziare la tracciabilità e l'affidabilità clinica del sistema implantare utilizzato, e quindi in ultima analisi la conferma della scelta metodologica del professionista, di una odontoiatria di "qualità" che sia anche garanzia per il paziente di una proposta economica allettante.
 

Cos’è un impianto dentale?


Un impianto dentale è un prodotto sanitario biocompatibile formato principalmente da titanio ma anche da altre leghe metalliche che viene inserito nell’osso del paziente e serve a sostituire la radice mancante di un dente, e con la corrispondente corona che viene avvitata o cementata su di esso.

Indipendentemente dalla sua forma (cilindrica o tronco-conica), gli impianti dentali standard hanno una lunghezza compresa tra gli 8 e i 18 mm. Tuttavia, esistono impianti di lunghezza inferiore (7, 6 e incluso 4 mm) che vengono utilizzati in casi specifici, quando la disponibilità ossea è modesta e la letteratura scientifica ha dimostrato che questi impianti corti danno ottimi risultati assolutamente paragonabili agli impianti di maggior lunghezza. Inoltre, per quanto riguarda il diametro degli impianti dentali, questo può variare da 3 a 6 mm.

La scelta dell’utilizzo di un impianto in quanto a lunghezza e diametro dipende sia dalla disponibilità ossea nel sito prescelto che dalla qualità dell’osso del paziente e dalla posizione all’interno delle arcate dentali.

Oggigiorno vi sono in commercio più di settecento sistemi implantari, tuttavia i migliori impianti dentali sono solo quelli che posseggono un’adeguata documentazione scientifica e il cui uso è comprovato da studi preclinici e clinici pubblicati in letteratura. Questo ha determinato una notevole "confusione" commerciale e ha costretto le autorità competenti a porre l'esigenza di individuare delle regole certe, "raccomandazioni cliniche" che consentano ai medici e ai pazienti di avere maggiori garanzie riguardo la scelta del sistema implantare utilizzato. Proprio per i motivi precedentemente menzionati, il paziente non dovrebbe farsi guidare esclusivamente dalla scelta di una tariffa economica, poiché spesso è dettata dall'utilizzo di un sistema implantare privo di riscontri clinici e scientifici. Al contrario è consigliato affidarsi a professionisti specializzati che rispettino procedure cliniche fondate sull’evidenza scientifica, in modo da conseguire un risultato funzionale ed estetico a lungo termine.
 

Quali sono gli obiettivi del trattamento implantare?


Gli obiettivi del trattamento con impianti dentali sono innanzitutto restituire al paziente i denti mancanti in modo da ripristinare la funzione masticatoria e l’estetica, ma anche di consolidare il rapporto di fiducia fra paziente e odontoiatra, non solo attraverso un ampio confronto sulle modalità terapeutiche, tramite il rilascio del consenso informato, ma anche chiedendo all'operatore sanitario la documentazione (passaporto implantare) che consenta di evidenziare la tracciabilità e l'affidabilità clinica del sistema implantare utilizzato, e quindi in ultima analisi la conferma della scelta metodologica del professionista e quindi di una odontoiatria di "qualità".

Infine, il vantaggio dell’implantologia è quello di non ricorrere alla protesi fissa convenzionale, la quale presuppone la preparazione (limatura) dei denti adiacenti e la conseguente possibile compromissione degli elementi dentari di supporto della stessa protesi.
 

Come funzionano gli impianti dentali?


Le classiche indicazioni dell’uso degli impianti dentali sono: edentulia parziale (mancanza di uno e più denti), edentulia totale (mancanza totale degli elementi dentali di una o entrambe le arcate), e i casi di agenesia (mancanza di denti dalla nascita).

Come tutte le tecniche chirurgiche, anche l’inserimento degli impianti dentali viene effettuato con l’infiltrazione di anestesia locale, in modo non solo da ridurre il sanguinamento durante il procedimento chirurgico, ma soprattutto per evitare che il paziente possa sentire qualsiasi minimo tipo di dolore.

Per quanto riguarda gli “step” da seguire per l’inserimento degli impianti dentali, questi dipendono sia dalla tecnica chirurgica scelta, ma anche dalla lunghezza e diametro dell’impianto da utilizzare. Tuttavia, in linea generale i passaggi da seguire consistono innanzitutto in una pianificazione dettagliata del caso attraverso l’utilizzo di radiografie tridimensionali (TAC e CBCT) che permettono di valutare in maniera specifica e chiara la disponibilità ossea (spessore e altezza) del paziente nel sito prescelto, e successivamente nell’utilizzo di una successione di poche frese in ordine crescente all’interno dell’osso che permettono di preparare il sito per il futuro impianto dentale.
 

Tecniche di implantologia dentale


Gli impianti dentali o tecnicamente chiamati impianti osteointegrati, come deducibile dalla stessa parola sono una soluzione fissa in quanto si integrano all’osso del paziente, e anche la corrispettiva riabilitazione protesica consiste in denti fissi.

La scelta della tecnica da utilizzare dipende innanzitutto dalla disponibilità ossea (spessore e altezza nel sito prescelto), ma anche dalla zona da trattare e dal tipo di paziente.

Tra le tecniche utilizzate incontriamo l’implantologia a carico immediato, l’implantologia a carico differito, la tecnica “All on four”, le tecniche minimamente invasive (implantologia “flapless”, implantologia guidata), e le tecniche minimamente invasive di rialzo dei seni mascellari con inserimento simultaneo di impianti come la tecnica di “Smart Lift”.
 

Implantologia con carico immediato 


Consiste in metodiche che consentono nell’arco della stessa giornata di inserire gli impianti e di applicare la protesi in caso di edentulie parziali e totali.
È ovvio che non tutti i pazienti possono essere trattati con questa metodica, ma una adeguata valutazione diagnostica permette di individuare quei casi che possono essere inclusi e che traggono evidenti benefici in funzione della loro vita di relazione. 

 

Implantologia con carico differito


Rappresenta la tecnica di implantologia classica nella quale vengono inseriti gli impianti dentali e dopo circa 3 mesi di guarigione dei tessuti viene applicata la protesi dentale. Questa opzione è una delle metodiche maggiormente utilizzata, in quanto è applicabile in tutti i pazienti e permette ottenere ottimi risultati.
 

Tecnica “All On Four”


La metodica AOF, già collaudata da diversi anni, consente di ridurre il numero degli impianti necessari alla riabilitazione di un paziente totalmente edentulo, sfruttando l'osso residuo dei mascellari e con l’inserimento di quattro impianti, dei quali i due alle estremità sono inseriti in maniera inclinata (definiti tilted), grazie ad una attenta programmazione del caso clinico, con l’ausilio di software dedicati. Con questa tecnica è quindi possibile ridurre il numero degli impianti (e quindi i costi) e il “timing operatorio”, in modo tale da rendere più tollerabile l’intervento in pazienti ansiosi o anziani.    
 

Tecniche minimamente invasive


I nuovi orizzonti dell’implantologia orale sono rivolti ad individuare metodiche più semplici e minimamente invasive che consentano di ridurre il disagio post-operatorio per i pazienti e al tempo stesso permettano di contenere i costi del trattamento.
 

Implantologia “flapless” e implantologia guidata


Queste metodiche, come dice la stessa parola (flapless) consistono nell’utilizzo di tecniche senza apertura di lembo mucoso, per cui consentono di ridurre notevolmente il trauma chirurgico con grande soddisfazione dei pazienti e con un minimo periodo di riposo post-operatorio.

Quando parliamo di chirurgia guidata o implantologia guidata, facciamo riferimento a tecniche “flapless”, quindi minimamente invasive, nelle quali attraverso le nuove tecnologie di pianificazione chirurgica, associando i dati dell'impronta digitale del paziente con le corrispondenti sezioni della radiologia 3D (TAC o CBCT), è possibile non solo programmare con estrema precisione gli interventi chirurgici, ma anche ridurre se non addirittura eliminare i disagi intraoperatori e post-chirurgici per il paziente che non ha nessuna limitazione funzionale nei giorni successivi.
 

Tecnica di “Smart Lift” 


Quando nelle zone posteriori del mascellare superiore non vi è una disponibilità ossea in altezza adeguata per inserire gli impianti dentali, è necessario ricorrere a tecniche di rialzo dei seni mascellari con l’obiettivo quindi di aumentare la quantità di osso e inserire così gli impianti. Tra le tecniche descritte in letteratura per rialzo del pavimento del seno mascellare con approccio crestale, lo “Smart Lift” è una tecnica minimamente invasiva con estrema predicibilità del trattamento, e con la quale è possibile inserire gli impianti dentali nella stessa chirurgia, riducendo quindi sia lo stress chirurgico ma anche i costi terapeutici.
 

Tempi di integrazione e tempi di guarigione


Il concetto mediaticamente noto ai pazienti come "rigetto" non esiste in quanto gli impianti dentali sono prodotti sanitari biocompatibili. Però, il successo a lungo termine del trattamento con impianti dentali è strettamente legato alla collaborazione dei pazienti, eseguendo una corretta igiene orale domiciliare e seguendo un programma di follow-up professionale (controllo periodico), oltre alla capacità e all’esperienza dello specialista e dal tipo di impianti utilizzati.

Per quanto riguarda i tempi di integrazione degli impianti dentali, questi una volta inseriti, hanno bisogno di circa 3 mesi durante i quali l’osso matura attorno ad essi. Tuttavia, nei casi in cui si effettua un carico immediato con l’applicazione della protesi lo stesso giorno, è fondamentale non smontare la protesi durante le prime 3 settimane, ma anche non mettere sotto eccesivo sforzo gli impianti proprio per evitare micromovimenti degli stessi durante il periodo di integrazione.

Per quanto riguarda gli impianti dentali i tempi di guarigione sono relazionati con i tempi di integrazione degli stessi, mentre la guarigione dei tessuti molli avviene nelle successive 2-3 settimane dalla chirurgia di inserimento degli impianti, tuttavia il fastidio postoperatorio potrebbe durare solo i primi giorni successivi alla chirurgia (specialmente il secondo e terzo giorno).

Nel nostro studio trovate professionisti specializzati in implantologia e con molti anni di esperienza nel settore, oltre ad utilizzare impianti di alta qualità e metodiche nuove e con ampia documentazione scientifica. Contattaci per maggiori dettagli e prenota un appuntamento nel nostro studio.
 

Sezione FAQ


Fare l’impianto dentale è doloroso?

Come tutti i trattamenti chirurgici, anche l’inserimento degli impianti dentali viene effettuato con l’utilizzo di anestesia locale, per cui il paziente non avverte dolore


Gli impianti dentali quanto durano?

Più del 95% degli impianti dentali si mantiene in bocca anche dopo 15 anni. Tuttavia, il successo a lungo termine è strettamente legato alla collaborazione dei pazienti, eseguendo una corretta igiene orale domiciliare e seguendo un programma di follow-up professionale (controllo periodico).


Come mantenere puliti gli impianti dentali?

Per una ottima manutenzione degli impianti dentali, visto che gli impianti sono integrati all’interno dell’osso, la cosa importante è dunque quella di mantenere la bocca pulita in modo che non si accumuli tartaro nelle corone dei rispettivi impianti, oltre a rispettare le visite di controllo e mantenimento professionale.


L’impianto può provocare dolore alla gengiva?

Gli impianti dentali non provocano dolore quando vi è una situazione di salute dei tessuti attorno ad essi. Tuttavia, nonostante le malattie peri-implantari (mucosite e perimplantite) sono spesso asintomatiche, si può sospettare la presenza di una di esse quando si ha: dolore e sanguinamento delle gengive o presenza di pus o cattivo odore nel sito dell’impianto.


Perché il costo degli impianti varia molto tra gli studi odontoiatrici?

Il costo degli impianti varia in quanto oggigiorno ci sono circa 700 sistemi implantari, alcuni dei quali non hanno una documentazione scientifica adeguata e il cui uso non è comprovato da studi clinici pubblicati in letteratura, e quindi risultato molto economici. Tuttavia, i migliori impianti dentali sono quelli con un’ampia documentazione scientifica e che ovviamente sono anche i più cari, oltre all’esperienza del professionista che è anche essa fondamentale.